Sicilia l'Isola da amare
anche attraverso il recupero della memoria storica delle nostre radici

* SAN CATALDO: DAL SITO ARCHEOLOGICO DI VASSALLAGGI AI SUOI UOMINI ILLUSTRI

Lions Club San Cataldo Presidente: Marina Falzone

Spesso ripercorrendo le fitte trame delle nostre radici “ritroviamo” il valore del nostro passato e con esso la “chiave” che ci aiuta a comprendere meglio il presente ed a cercare di rendere migliore il futuro. Facciamo dunque rivivere nel presente il passato ed approfondiamone sempre più e meglio la conoscenza! (G. Catanzaro e Z. Navarra)

Fare memoria del nostro passato, non dimenticare le nostre radici, non lasciare che il tempo cancelli la storia, la cultura, il patrimonio di una città; quindi iniziare un viaggio nella memoria, intesa non soltanto come nostalgia, ma come recupero e ricerca di ciò che è stato il passato dei nostri antenati. E poiché è dalla conoscenza che nascono l’amore, la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio, facciamo rivivere nel presente il passato e approfondiamone la conoscenza in modo da essere, noi Lions, credibili protagonisti in questo impegno di recupero e di valorizzazione.

Il sito di VASSALLAGGI che si articola su cinque collinette, dalla cui sommità lo sguardo spazia lungo il corso dell’antico fiume Imera Meridionale (oggi denominato Salso), si trova in provincia di Caltanissetta, lungo la strada che congiunge S. Cataldo a Serradifalco.

Le prime testimonianze archeologiche si trovano in età preistorica, nell’antica età del bronzo che presenta ceramiche rosse con motivi geometrici. In età protostorica, nel VII sec. a C., Vassallaggi è un centro abitato da popolazioni indigene. Nel VI sec. a.C. viene ellenizzato ad opera degli abitanti di Akragas, capeggiati dal tiranno Falaride. È dal V sec. a.C. in poi che il villaggio si fortifica e raggiunge la massima espansione, occupando completamente le cinque colline. E vi è traccia di un tempio per il culto delle divinità femminili: Demetra e Kore. Gli archeologi ipotizzano che Vassallaggi possa essere Motyon, primo centro fortificato della zona dell’agrigentino. Il centro abitato viene inspiegabilmente abbandonato intorno al 320 a.C.

Nel IV sec. a.C. la città ha un notevole sviluppo, rinnova le sue mura e trasforma l’assetto urbanistico, con vie che si incrociano ad angolo retto e abitazioni sorte secondo il modello greco.

Molto probabilmente in età ellenistica e romana, l’abitato si sposta nelle fattorie e nei villaggi sorti nelle pianure circostanti. Gli scavi archeologici, iniziati dal 1900 in poi, hanno dato risultati brillanti e hanno permesso di evidenziare infatti un santuario, un’antica struttura viaria e una necropoli.

Vassallaggi ha infatti una vasta zona sepolcrale, una necropoli di rilevante importanza, con centinaia di tombe. Sono presenti tombe a forno, risalenti alla prima età del bronzo; tombe a camera dell’età protostorica e nel VI sec. a.C. tombe a grotticelle, alcune molto grandi contenenti sepolture multiple, lungo i fianchi e ai piedi delle colline. Queste tombe hanno restituito interessanti corredi: vasi attici con figure rosse, oggetti ornamentali in bronzo: anelli, fibule, coltelli, lance, monete, strigili, placchette decorative.

Nel sito sono state rinvenute inoltre tombe cristiane, datate al V sec. d.C., ricavate nelle grotte preistoriche circostanti.

Oggi S. Cataldo, nato 400 anni fa come centro con vocazione agricola, è una cittadina dalla prorompente realtà industriale che, con le sue molteplici attività a tutto campo (plastica, gessi, mattoni, cucine, arte sacra, abbigliamento, prodotti alimentari ecc.), sta assumendo una nuova fisionomia sociale ed economica.

La vita di una città è la vita anche degli uomini che le hanno dato lustro e prestigio con le loro opere ed attività. Gli uomini più dotati, gli artisti più valenti non bisogna lasciarli oscurare dal tempo: ogni comunità dovrebbe ricordare i propri figli e se non lo ha fatto durante la loro vita, almeno da morti deve riscattarne l’oblio ed elogiarne il valore.

In campo artistico va ricordato un pittore di talento dell’800 sancataldese: Egidio Amico Roxas (1880-1966). Appartenente a famiglia benestante, è fine pittore di ritratti (“La moglie nel salottino”, “La sconosciuta” ecc.), di paesaggi (“Viale dei Cappuccini a S. Cataldo”, Mareggiata ad Aci Castello” ecc.) e autore di riproduzioni di capolavori di grandi pittori (“La scena della depo- sizione” di Rubens). Tantissime le sue opere, più di cento, dove si evidenziano i colori ricchi e pastosi, presenti nelle case di amici e parenti a S. Cataldo.

Una personalità si distingue agli inizi del millenovecento, l’avvocato Arcangelo Cammarata (1901-1977), per le sue opere in campo sociale: è Prefetto di Caltanissetta nel 1943, Sindaco di S. Cataldo nel 1946 e fondatore della Casa della Lavoratrice, dell’Istituito della Rieducazione e dell’Ospedale. Uomo di profonde tradizioni cattoliche, è Presidente nel 1929 dell’Azione Cattolica Diocesana, sempre proteso al bene degli umili e dei bisognosi.

Di grande qualità intellettuale, siamo nel 1865, è un uomo di chiesa: Mons. Alberto Vassallo (1865-1959) che va ricordato per avere conseguito la laurea in Diplomazia Ecclesiastica, accanto a quella in Teologia e Diritto Canonico e Civile, che gli permette sotto il pontefice Leone XIII di essere inviato quale Segretario prima alla Nunziatura di Monaco di Baviera e poi alla Nunziatura Agostiniana di Bruxelles. A S. Cataldo, dove fa ritorno, dopo la elezione di Papa Pio X, fonda la Compagnia delle Orsoline e la prima Cassa Rurale della città. Continua la sua opera di diplomazia e di uomo di Dio, a Bogotà e a Buenos Aires.

In tempi più vicini a noi un poeta di grande spessore, cantore dei popoli vinti della terra: Bernardino Giuliana nato nel 1935 e morto nel 1999. Tra i poeti più noti in lingua siciliana, prorompente autore, dalla voce suadente, che “viveva” le parole delle sue liriche, è Direttore della Biblioteca Comunale di S. Cataldo per 30 anni con il merito di averne raddoppiato la dotazione libraria. Molti i riconoscimenti e i recitals in territorio siciliano e italiano e parecchie le pubblicazioni, tra cui ricordiamo: “A Scinnenza”, “Lungo il Salso”, “Ventu ca passa”.

Nato nel 1951 è Arcivescovo a Monreale nel 2002: Cataldo Naro (1951-2006). Elettissima anima, uomo di vasta cultura, di profonda umanità, è tra i fondatori a S. Cataldo del Centro di Studi Cammarata; a livello regionale ricopre la carica di Delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per l’Educazione cattolica, la cultura, la scuola, l’università; a livello nazionale, di Presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali. Tantissime le sue opere (libri, saggi, articoli) che vertono sulle problematiche socio-religiose, sul movimento cattolico, sulla storia della chiesa cattolica siciliana e italiana, sulla storia della spiritualità in epoca moderna e contemporanea.

CataldoPresidente Lions Club: Falzone Marina