Sicilia l'Isola da amare
anche attraverso il recupero della memoria storica delle nostre radici

* IL CASTELLO DI POGGIODIANA ED IL TROVATORE DI GIUSEPPE VERDI di Mimmo Macaluso

Lions Club Ribera Presidente: Francesco Messina

Attraversando il territorio di Ribera così ricco e generoso, le nostre radici possono anche ricondurci idealmente ad un antico castello, dal nome affascinante e fiero, fedele custode di un segreto, legato forse alle immortali note di una grande opera verdiana.(G. Catanzaro e Z. Navarra)

Un’ipotesi suffragata da troppe evidenze, diventa una quasi certezza. La possibilità che il castello del Conte Luna, teatro delle vicende raccontate in una delle più belle opere liriche di Giuseppe Verdi, il Trovatore, sia quello di Poggiodiana a Ribera, è molto concreta.

L’ipotesi, quasi una provocazione, lanciata per la prima volta da Ubaldo Mirabelli vent’anni fa, mi aveva indotto ad approfondire la storia della famosa opera lirica e così inizai a documentarmi, cominciando proprio dalla biografia dell’autore del libretto dell’opera verdiana, Salvatore Cammarano, nato a Napoli nel 1801.

La notizia sorprendente fu scoprire che il padre di Cammarano, Giuseppe, era nato a Sciacca nel 1766; ma anche il nonno, Vincenzo Cammarano, era nato a Sciacca nel 1720 e trasferitosi a Napoli, era diventato un grande attore, il più bravo mai vissuto, nell’ interpretare il ruolo di Pulcinella.

I Cammarano erano dunque cresciuti nel territorio dove esistevano ben due castelli del conte Luna: quello di Sciacca e quello di Ribera. Escluso il primo, in quanto inserito nell’ambiente urbano, la possibilità che si trattasse del castello di Poggiodiana, era sempre più concreta, in quanto “Il Trovatore” è ambientato in un castello isolato, dotato di un giardino (famoso il seicentesco giardino del castello di Ribera).

In realtà, nel libretto scritto dal Cammarano, si parla del palazzo dell’Aliaferja del conte Luna a Saragozza, ma è evidente che l’Autore, per non legare una storia di fantasia, ad un luogo realmente esistente, (quello di cui parla Antonio Garcia Gutierrez, l’autore del dramma che ha ispirato il Cammarano), abbia volutamente ambientato la vicenda in Spagna.

Una ulteriore conferma a questa ipotesi, arriva da un’altra evidenza, cioè dal fatto che la stretta collaborazione del Cammarano con Giuseppe Verdi abbia portato il grande compositore, informato delle vicende storiche del nostro territorio dal Cammarano, a scrivere un’altra opera, “i Siciliani”, il cui epilogo è proprio la pace di Caltabellotta.

Altra bella coincidenza! Ecco perché è verosimile che sia proprio Poggiodiana il castello del conte Luna del Trovatore. In tempi recenti ho trovato un prezioso alleato in Franz La Paglia, che oltre ad essere un prestigioso giornalista della RAI, è un cultore di storia; l’autorevole giornalista da tempo accarezzava la mia stessa idea e su questa storia ha realizzato un bel servizio per TG3 “il Settimanale”.

Accarezzare l’idea che il nostro suggestivo maniero, la cui torre è simbolo della nostra città, sia stato fonte d’ispirazione per un’opera lirica conosciuta in tutto il mondo, è accattivante. E mentre i lavori di restauro del castello consentiranno finalmente ai Riberesi di godere di questo straordinario monumento, mi piace accarezzare un altro sogno: quello di vedere rappresentato al castello del conte Luna di Ribera, il Trovatore.